martedì 25 maggio 2021

alla prova

ami la tua faccia ariana
la velata nausea
per le vite che respiri
per le vite di cui hai perso il conto

il tuo controllo è saldo 
sembra il morso di un cane
e non temi la passione
né l'odio che ne deriverà

dietro ogni regola hai nascosto il desiderio
il fondamento di ogni orgasmo condiviso
fottendo buchi senza volto
per annientarli
uno dopo l'altro

la tua rabbia ha metodo
la tua furia non deborda mai
sai come spegnere le stelle
lasciando al buio solo una stanza

a ogni morso ogni tuo dente
affonda sempre più
il bianco dell'avorio esplode
il sapore lo conosce già

dietro ogni regola hai nascosto il desiderio
il fondamento di ogni orgasmo condiviso
fottendo buchi senza volto
per annientarli
ancora e fino a quando
non rimane altro.

tra i rifiuti

io non penso più alla morte
alla desolazione
non penso più alle persone

io non penso più a preoccuparmi
di preoccuparti
non preoccuparti

io oggi ho segnato
il territorio
e vi rifiuto quando sono solo 

io non credo più che arrivi
alle parole io non credo più 

io non credo più del necessario
se è necessario
è necessario

io oggi ho segnato
il territorio
e vi rifiuto quando sono solo.

il marchio di caino

io sono la Dissonanza

la Bestia

io odio e non temo la furia dietro ogni sorriso

io sono il chiodo arrugginito sulla croce
io sono distruttrice di speranza

sono la Falsa Speranza

e ti maledico!

con l'odio del mio raccolto

io ti maledico!

spezzerò la tua colonna vertebrale
piegherò la mente
piegherò la forma
plagerò i tuoi sogni e la tua vita

ti chiameranno pervertito
e non saprai più dove guardare
perché ogni tuo riflesso
avrà il tuo volto

e la mia luce.

giovedì 20 maggio 2021

[senza titolo]

e che mai potresti dire
che il silenzio non abbia già fatto intuire
cosa potresti aggiungere
a un discorso già finito
a un discorso già sentito

sta a me recriminare
sta a me l'irrefrenabile
desiderio incontenibile
di stare male

per tutte le cose lasciate in sospeso
le braccia a mezz'aria
i ti amo scivolati via
dalle mie labbra
ai tuoi piedi
loro e io
ai tuoi piedi

perché anche questo è amore
un sentimento indefinibile
ma si è in due per non morire
e si è in due per stare male

con quale mano mi accarezzerai
con quale mi soffocherai
a quale istituto ti appellerai
per sopravvivere, almeno tu.

[senza titolo]

quando arriva il Capitano
il mio Padrone
il mio Signore

mostro i denti
e tendo il braccio

io non parlo
è tutto pronto

è l'ispezione generale
ma chissà che mi credevo

che avrei retto un po' più a lungo
quello sguardo su di me

invece no, sono scappato
lo specchio, un rifugio
la luce al neon, uno smascheramento

ho aperto l'armadietto del tuo bagno
ho bevuto il tuo profumo
carezzato il tuo rasoio

da non potere più rimediare
da non potermi sistemare
ingannando qualcun altro

legandoci
costretti
nella disciplina dell'amore

ma se schiudessi le tue mani
se schiudessi le mie mani
nessuno rimarrebbe strangolato

non io
e nemmeno tu

questo dico
solo questo dico

non io
e nemmeno tu.

[senza titolo]

avevi tutto
hai gettato tutto
avevi tutto di me
non hai preso nulla

è questa la nostra storia?
nata in febbraio, nata per caso
forse era estate, forse non serve
sapere da dove arriviamo
credere di conoscere i nomi
di conoscere ogni cosa
senza creare una via di fuga

è questo che siamo?
ciò che abbiamo promesso di essere
ciò che abbiamo provato a essere

siamo quello che non siamo
un mistero nuovo, una scoperta spaventosa

ma il mio sesso è acceso per te

e tu
ora hai paura?

[senza titolo]

quanto largo è un albero
da non poterlo abbracciare

quanto è forte il desiderio
di non essere toccato

è il mistero che fai ingoiare
a ciascuno dei tuoi amanti

una pillola che rende doloroso anche pensare

da non potere andare avanti
da non sapere tornare indietro.

lunedì 17 maggio 2021

io e il mio corpo morto

solo come non mai
non vedo il sangue
ma la seduzione di un lento suicidio

solo come non mai
io e il mio corpo morto.

UNO

io respiro

tra una pausa e l'altra

una parola.

la chiamata

la sirena ha urlato
è orario di chiusura

e noi ci incamminiamo
e appena usciti ridiamo

pensiamo
io sono fuori.

il balcone (dal Diario Inglese)

devo imparare a non attaccarmi alle persone
o quando spariranno le gambe non mi sosterranno

un salto da questa altezza?

prima di decidermi, sarà questo cielo a uccidermi.

fallito

io ho già devitalizzato tutti i nervi
cosa stai aspettando tu?

l'amore non è per sempre
la bestialità è innata

sarai amato, è sicuro

e sopportato e scordato

come tutto e tutti e qualcos'altro.

dita in gola

se velina fosse la mia pelle
le ossa vorrei trovare intonse
nella loro bianca vergogna

che la carne non le nasconda
che non siano umiliate
da gracili muscoli

ma la pelle

quella deve rimanere
per ricordarmi da dove vengo
dove sono arrivato

con la minaccia e la voglia di scomparire.

nel cassetto

prima danzi 
sulle lastre
dopo porgi le tue zampe

accarezzo le vesciche
gonfie d'acqua e di batteri
da scoppiare

una volta
per la scoperta
due
per il piacere

dal graffio all'amputazione
non è mai immorale
qui autoimmolarsi
è una Hollywood.

confini

mi hanno chiamata mentecatta
che non avrei dovuto mostrare le ferite
mi hanno detto che se urlo
non è poi così male

mi hanno corrotta in linee di sangue
colate tra le mie gambe
e ora sono stanca di chiudere gli occhi
che solo il buio conosce il mio volto

lui ha avuto il suo calore ieri
come tutte le altre notti e ora
Dio fammi sterile
o dovrò soffocare i miei bambini

se mi toccherà anche stanotte
attenderò il suo respiro forte
attenderò le prime luci
per tagliargli la gola.

confine (incubi)

la tua lingua / rasoio
contro la mia che era carne
è una pozza gorgogliante

dimentico come mordere
lacerare, pronunciare
parole di bile

ma per te farò un'eccezione
invocherò 
i diavoli della terra
i diavoli tutti del cielo

i lembi della tua pelle
saranno lembi per ciò che era
orli per quello che ne resterà

sarai innocuo, flaccido, ricordo

tu.

comunione

la delusione che ho provato
quando il sapore non è restato
più a lungo a fermentare
nella mia bocca
ho inghiottito la gravida 
gravida comunione.

come in una tomba (dal Diario Inglese)

tutti i cipressi sono torce spente
arcani ci guidano verso casa

grevi alberi che presto cingeranno anche me.

certe persone, lo so

forse se corri abbastanza veloce
puoi illuderti di riuscire ad evitarla

ma ogni città sembrerà una partenza e un arrivo
con ospedali e cimiteri
così simili in ciò che hanno da offrire

presto o tardi 

prima o poi

sentirai le gambe farsi pesanti
il passo sempre più accorciato

e l'aria che respiri

respira

respira

muori.

io in me

è confortevole? così pare
pur nelle sue spigolature

sembra fredda e solitaria ma
mi accoglierà benevola
lo so

febbricitante delle mie due presenze

qualcosa di mio fino in fondo
oltre il tempo che devasta
l'uomo e tutto il resto

un idillio in fase terminale.

domenica 16 maggio 2021

l'ingrato

se prometto le cose che vuoi sentirti dire
penso di aver fatto promesse peggiori

quando c’era la luce a non farti dormire
forse ti ho detto che avrei spento anche il sole per te

ma a cosa è servito mostrarti il sorriso
se dentro sentivo qualcosa morire?

e se adesso pensi che mi sia vendicato
guarda chi è solo e chi è disperato

nei miei occhi era chiaro il terrore
di avere sbagliato, di non esserci riuscito

tra un affanno e un altro mi chiedo:
è questo l’amore?

mia madre

a 18 anni hai provato a vedere com’è rosso il tuo mondo
a 23 sono bastato io

per farlo meglio, per farti peggio

tardi il dolore ti ha esclusa da ogni piano
e sei rimasta sola e mai da sola

hai coltivato il tuo piccolo fiore malato
come una colpa da espiare negli anni

e io 
ho fatto peggio, pur di fare meglio

ecco come sarà, quando eri giovane, la morte.

l'offesa

hai provato il tormento del tuono lungo tutta la spina dorsale
hai sentito la pelle strapparsi intrappolata tra fiamme e gelo
hai leccato curiosa il sale e hai vomitato un deserto
hai sacrificato tre delle tue vite, tre, per giungere fino a qui

ora basta
ora taci
agonizza con noi.

effetti personali

tutto radica con un'eco persistente

il riflesso lascia che ai nostri difetti ci si abitui
e il timore diventa certezza

non pretendiamo più di apparire belli, spontanei, immacolati

non pronunciamo più bugie
abbracciamo senza davvero sentire

e il dolore dona ancora baluginii di appartenenza.

da solo al goldfishball

il sole viene con la pioggia
e non scalda e non fa freddo
ed è come fare l'amore mentre stai pensando ad altro
(a quando finirà)

sperando che qualcuno ti porti via, lontano
qualcuno di speciale
che non ferisce
(che non esiste).

acque profonde

non c'è un solo giorno
in cui non ricordi la pena insediata in me
quando ti ho visto la prima volta
eri puro e scuro
come acqua riversata in più profonde acque
dove immergere il capo
e smettere di respirare.

una questione importante

così istantaneo
non te ne accorgeresti

ma se mi abbracciassi ora
potrei afferrarti per la punta dei capelli
tirare forte, reclinare
spezzare qualche osso

perché, chiedi 
perché, è una questione di gradi

troppo distanti io e te

troppo io per essere te.

1974 (l'attesa)

piccoli traumi esplosi nei tuoi occhi 
non sono serviti a nulla
l'infante sta scalciando al suo destino

non ti piace il sapore ma bevi
perché amara è la guarigione
e amaro, ti hanno detto, è il suo cammino

i fiori nella stanza rubano ossigeno
ma tu non reclami
come d'abitudine non reclami

resti sola coi ricordi a invadere il tuo sonno

per rassicurarti hai solo la promessa
di dita grassocce da beccare.

[ ]

chiamatemi Sopravvissuto
almeno questa volta
ho fatto il mio dovere

ho atteso di vedere 
gli affetti scomparire
prima di me.

fiori oscuri

Tradito dalla memoria
Qualche anno può apparire gioioso
Nel buio di un cinema
Le mani non sono mai state così grandi e pericolose
E ancora ti permetti di baciare a denti stretti

Sanguinano labbra rosso fuoco
Rossi i fiori, rosso tutto

Nulla da temere
Solo i soliti inganni
La sporcizia è dentro di te
Dovresti tagliarti in due
Per mostrarla al mondo

Rosso dentro, rosso fuori
Rossi i fiori, rosso tutto

Nessun intermediario tra te e il dolore.