ci sono giorni di cieca euforia che pure ci guida verso nirvana sempre più intensi
tali da rendere dolce il sapore che affiora in superficie
le ecchimosi, i segni dei denti, tatuaggi del tuo amore
nella lingua di cui conosci tutte le parole
e mentre mi chiedi di fonderci insieme ti osservo mutare,
e io muto con te divento vetro, divento pietra
come le mura, come la strada
i tuoi occhi attraversano tutto
anche il lenzuolo, nero e di stelle
e cercano forse il perdono di questa condivisa ascensione
ma è solo la carta che la rende blasfema
io
che resto a vigilare sul letto
trovo le nostre due forme perfette
così diverse, così unite
osservo il tuo viso rapito
e ogni volta, di te, mi innamoro di nuovo.